Speech: Quadro di valutazione dell'Unione dell'innovazione 2014

Met dank overgenomen van Europese Commissie (EC) i, gepubliceerd op maandag 3 maart 2014.

Commissione europea

[Fa fede solo il discorso pronunciato]

Antonio TAJANI

Vicepresidente de la Commissione Europea per l'Industria et l'imprenditoria

Quadro di valutazione dell'Unione dell'innovazione 2014

Conferenza Stampa

Bruxelles, 3 Marzo 2014

Ogni anno, il Quadro di valutazione dell'Unione dell'innovazione (Innovation Union Scoreboard) misura la temperatura dell'innovazione in Europa e nel mondo.

Oggi sono lieto di presentarvi l'ultima edizione assieme alla Commissaria Geoghegan-Quinn che si concentrerà sugli aspetti internazionali. E con il collega Hahn che si soffermerà sulla dimensione regionale.

L'anno scorso abbiamo avuto un brusco richiamo alla realtà. Mentre i paesi più innovativi ottenevano risultati sempre migliori, altri ristagnavano. Il "divario dell'innovazione" si era allargato.

Quest’anno, 2014, il messaggio è più positivo. Tutta l'Unione registra un miglioramento perché progrediscono tutti i suoi Stati membri. La nostra azione politica comincia a dare i suoi frutti. È un'ottima notizia.

Tuttavia, gli squilibri in seno all'Unione persistono e diminuiscono lentamente. In particolare, sono sempre più marcate le diseguaglianze a livello regionale. Come ci spiegherà nel suo intervento Johannes Hahn.

Se andiamo a vedere nel dettaglio i dati di quest’anno (slide alle mie spalle) possiamo concludere che:

  • 1) 
    la Svezia si mantiene in prima posizione, seguita da Danimarca, Germania e Finlandia. Questi paesi sono i "leader dell'innovazione".
  • 2) 
    Segue un secondo gruppo di paesi che ottengono risultati sopra la media europea. Sono il Lussemburgo, i Paesi Bassi, il Belgio, il Regno Unito, l'Irlanda, l'Austria, la Francia, la Slovenia, l'Estonia e Cipro. Li abbiamo chiamati "paesi che tengono il passo".
  • 3) 
    Il gruppo degli "innovatori moderati", che hanno avuto risultati sotto la media europea. Sono l'Italia, la Repubblica Ceca, la Spagna, il Portogallo, la Grecia, l'Ungheria, la Slovacchia, Malta, la Croazia, la Lituania e la Polonia.
  • 4) 
    Infine, troviamo i paesi con risultati molto al di sotto della media europea, che denominiamo "innovatori modesti". Si tratta di Lettonia, Romania e Bulgaria.

Tuttavia i risultati dell'innovazione non possono limitarsi a una classifica. Essere fra i migliori è sicuramente una soddisfazione, ma ancora meglio è scalare posizioni ogni anno in modo costante e sostanziale.

Andiamo quindi a vedere quali sono le tendenze che abbiamo registrato negli ultimi anni. Tutti gli Stati membri hanno realizzato notevoli progressi, seppure a velocità variabili. I leader indiscussi della crescita sono: il Portogallo, l'Estonia e la Lettonia.

Purtroppo altri paesi avanzano a ritmi più lenti.

Alcuni, come la Svezia e il Regno Unito, potrebbero non mantenere la loro posizione attuale. Altri, come la Polonia e la Croazia, rischiano di avere delle difficoltà per recuperare il ritardo accumulato. I risultati del Quadro di valutazione ci ricordano che la capacità di innovazione e la competitività non sono valori immutabili.

Per quel che riguarda, invece, i settori nei quali l'Unione europea ha registrato i maggiori progressi, analizzando i dati si vede chiaramente che:

  • 1) 
    Abbiamo avuto ottimi risultati nell'apertura e nell'eccellenza del nostro ambiente scientifico. L'Europa è un luogo molto attraente per la collaborazione fra scienziati e la creazione di sapere.
  • 2) 
    Siamo diventati più creativi. I marchi registrati stanno crescendo in modo spettacolare. Ogni anno le nostre imprese ne depositano quasi 100 000. Per le imprese questi marchi sono una risorsa importante, che irrobustiscono la loro attività.
  • 3) 
    le PMI - che sono la colonna portante della nostra economia - contribuiscono in modo costante a migliorare la nostra capacità di innovazione.

Al contrario, come ben sappiamo l'accesso ai finanziamenti rimane una nota dolente. Il Quadro di valutazione evidenzia un calo degli investimenti di capitale di rischio e degli investimenti di grado inferiore in settori, anch'essi (oltre alla ricerca) essenziali per l'innovazione, come macchinari e impianti.

Per realizzare un'economia veramente innovativa e competitiva, occorrono diversi ingredienti.

Non esiste una ricetta magica per diventare campioni dell’Innovazione. Tuttavia il Quadro di valutazione mette in luce alcune caratteristiche comuni dei "leader dell'innovazione".

Ad esempio, il sistema di ricerca e di innovazione dei paesi leader è caratterizzato da un'istruzione superiore di altissima qualità e da investimenti massicci nella ricerca e nell'innovazione, sia pubblici che privati.

Ancor più fondamentale: i paesi più innovativi hanno sviluppato vincoli molto saldi fra l'università e l'industria.

E, infine, sono anche quelli che riescono ad elaborare soluzioni concrete e ad immetterle sul mercato. In questo l'industria e le imprese hanno un ruolo primordiale.

Con l’adozione della Comunicazione sul Rinascimento Industriale dello scorso 22 Gennaio, la commissione ha definito una strategia che fa della competitività industriale una priorità in tutte le diverse politiche dell’UE (mainstreaming). Dall’innovazione, alla politica regionale, etc.

E, grazie al nuovo bilancio 2014-2020, ci siamo dati i mezzi finanziari per sostenere la politica industriale e l’economia reale: 1/6 del bilancio sarà dedicato a questo obiettivo.

Vorrei, a tale proposito, ringraziare i colleghi Geoghegan-Quinn a Hahn per aver fatto delle loro politiche due preziose leve della competitività!

Questo il messaggio che vogliamo passare ai capi di stato e di governo che saranno chiamati, il prossimo Marzo, a dare il loro sostegno all’obiettivo politico del 20% del PIL proveniente dal manifatturiero e a questa ambiziosa strategia!